La Trento-Bassano sarà completata


Il percorso ciclabile Trento-Bassano, parentesi fondamentale nel più ampio progetto Monaco-Venezia (in parallelo a quello che da Dobbiaco passa per Cortina e poi ridiscende la valle del Piave fino a Venezia) sta per essere completato.

Grazie ai fondi ex ODI (acronimo di “organismo di indirizzo”), oggi chiamati Fondo comuni confinanti, anche il tratto veneto della Valsugana avrà la sua ciclovia. La Valbrenta, com’è corretto chiamarla, beneficerà anch’essa dei fondi stanziati dall’ente che finanzia progetti per le aree confinanti con le province autonome del Trentino Alto-Adige.

Il tratto trentino della ciclovia, per la verità anch’esso incompleto (è in stato di progettazione il collegamento Trento-Caldonazzo) è uno dei più felici esempi di ciclabile turistica in Italia, anche per l’accoppiata vincente con il trenino della Valsugana.

Il tratto ciclabile veneto, da anni interrotto da una frana proprio al confine col Trentino (seppur transitabile in qualche modo), si interrompe bruscamente poco prima di Cismon del Grappa, lasciando i ciclisti in balìa di una viabilità ordinaria non sempre accomodante. Il percorso che da Pove conduce alle porte di Bassano ha scaldato parecchio gli animi perché il progetto tocca uno dei sentieri naturalistici della Brenta più frequentati e apprezzati dell’intera valle. Il comitato contrario all’impiego del sentiero ha raccolto migliaia di firme contro il progetto, i comuni per non perdere il finanziamento regionale per il momento tirano dritto.

A sud, va segnalato che il comune di Bassano del Grappa si sta muovendo bene con un ambizioso biciplan che però si interrompe, com’è ovvio, al confine comunale. Da lì, è bene ricordarlo, ci sono oltre dieci chilometri di argine del Brenta da sistemare prima di poter considerare concluso il collegamento con la provincia di Padova.

valbrenta

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