Quasi 70 km di nuova ciclabile, dalla Valbelluna fino ad Arabba, ai piedi del massiccio del Sella e al confine con le province di Trento e Bolzano.
E’ la ciclabile dell’Agordino, che si snoderà lungo il corso del torrente Cordevole da Bribano fino al comune di Livinallongo, transitando per Agordo, Alleghe e sotto il maestoso Civetta. Un percorso di assoluto pregio, di cui oggi esistono soltanto alcuni tronconi scollegati tra loro, ma che tra pochi anni vedrà la luce nella sua interezza.
L’opera, una delle più importanti in progetto in Veneto, sarà resa possibile dallo stanziamento di 14 milioni di euro da parte del Fondo comuni confinanti, l’ente che si occupa di gestire le risorse destinate a progetti da realizzarsi nelle aree di confine con le province autonome di Trento e Bolzano.
Sempre con la stessa delibera, che impegna nel complesso 30 milioni di euro per il solo bellunese, il Fondo ha finanziato anche il completamento dell’anello ciclabile delle Dolomiti, un percorso circolare di 100 chilometri, anche questo in parte esistente, che attraversa l’intero Cadore da parte a parte collegandolo con l’Ampezzo.
Con questi due importantissimi progetti al servizio della montagna veneta ci si mette finalmente al passo con i più diligenti vicini, vale a dire il Trentino-Alto Adige e l’Austria.
Infine una nota dolente, ma non troppo. Queste ciclovie, che nei tratti realizzati vedono già accorrere gli appassionati nell’ordine delle decine di migliaia, hanno ancora troppo poco da offrire sotto l’aspetto dei servizi. Un discorso, purtroppo, che si replica anche per le nostre ciclovie in pianura. Pochi spazi deputati all’assistenza, al ristoro, alle informazioni turistiche. Il pubblico spesso latita, e i privati si muovono come meglio possono, ma talvolta iniziative nate con le migliori intenzioni si scontrano con gli ostacoli insormontabili della burocrazia e di un fisco a cui poco interessa dei benefici per il territorio.